Nel 1999 viene fondato l’Ufficio antiabusivismo del Comune di Roma. A capo c’è Massimo Miglio, una lunga storia di lotta al mattone selvaggio e un obiettivo preciso: la tutela del territorio. Lo scontro diventa uno slalom anche pericoloso, tra arroganze e furbizie, imbrogli e minacce, ingiunzioni di abbattimento e ruspe, interessi collegati al cemento e atti falsi portati a termine con la connivenza della politica.
Una sfida che solo tra il 2003 e il 2008 vede l’abbattimento di 550 mila metri cubi di volumetrie abusive, che in dieci anni conta 700 interventi di demolizione. Questa è la fotografia di una città violata e deturpata, abusata senza scrupoli anche grazie ai gangli corrotti delle istituzioni locali. Il ‘Cagnaccio’, come viene chiamato il direttore del fortino antiabusivi, viene rimosso dall’incarico proprio mentre la sua battaglia comincia a dare frutti.